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Finanziamento PMI: quale conviene di più?

Cerchi un modo per finanziare la tua PMI?

Stai provando a orientarti tra decine di bandi europei, nazionali, regionali o proposte finanziarie delle banche a cui ti sei rivolto e non sai davvero quale potrebbe essere la soluzione che fa per te?

In effetti le possibilità di finanziamento e sostegno alle PMI da parte delle Istituzioni sembrano davvero molte e altissima è la quantità di informazioni che si può trovare sul web. Forse troppo alta perché, per chi non ne sa nulla, risulta davvero difficile orientarsi in mezzo a siti diversi che danno informazioni simili tra loro in merito a bandi di diversa natura, utilizzando un linguaggio tecnico che ai più crea confusione piuttosto che chiarezza.

Come si può fare allora a chiarirsi le idee in merito per poter valutare la migliore soluzione da adottare?

In questo articolo cercherò di renderti più chiare le cose, illustrandoti brevemente le diverse forme di finanziamento possibili per la tua PMI, comprese quelle di finanza alternativa, forma di cui pochi parlano ma con tanti vantaggi ancora sconosciuti.

Partiamo allora dalla prima considerazione.

Hai sviluppato e deciso di avviare un progetto di espansione per la tua PMI ma qual è la fonte di finanziamento migliore per poterlo realizzare? Devi per forza iniziare dal reperire il denaro necessario, altrimenti non sarà possibile fare nulla.

La soluzione tradizionale nasconde un pericolo potenzialmente letale

La prima opzione alla quale potresti pensare è quella di chiedere un finanziamento alla tua banca.

Infatti è automatico che una PMI sana, con gli indici in regola, oggi abbia le banche che la rincorrono per darle soldi a costo quasi prossimo allo zero. 

Per quale motivo?

In realtà i motivi sono due:

  1. il costo del denaro (Euribor) per le banche è molto basso e sono penalizzate se non lo rivendono a loro volta;
  2. a seguito degli effetti della crisi e del cataclisma che sarebbe scaturito dal fallimento Lehman Brothers sulle altre banche, le banche centrali hanno introdotto nuovi regolamenti che danno la possibilità agli istituti di credito, di finanziare solo chi ha gli indici in regola.

Avrai sicuramente sentito la famosa affermazione “le banche i soldi li danno solo a chi non servono”.

In effetti è così perché sono le regole ad essere cambiate per loro e non possono in ogni caso darlo a chi non è finanziariamente sano.

Tuttavia, benché una PMI possa essere “rincorsa” dagli istituti e possa sicuramente trovare interessante questo tipo di canale finanziario, deve considerare un elemento occulto, ma spesso e troppo frequentemente altamente letale: la monofornitura.

Cosa si intende per monofornitura?

Come dice la parola stessa: mono (unico) fornitura, quindi singola fornitura.

Perché la banca è una monofornitura e in che modo questo aspetto rischia di diventare letale per una PMI?

Per rispondere è opportuno prendere un esempio tratto dalla vita quotidiana di una qualsiasi azienda.

Supponiamo di considerare il caso della ROSSI Srl, una carpenteria che fattura oltre i due milioni di euro e che fornisce prodotti ricavati dalla lavorazione del metallo ai propri clienti.

Per lavorare, fornire e vendere quei prodotti, la ditta ROSSI Srl, si deve approvvigionare di metallo da fornitori esterni. Basterà un singolo fornitore per sopperire alle sue esigenze? Molto difficilmente. Perché le oscillazioni degli ordinativi dei clienti, coadiuvate dalla capacità di magazzino e consegna del fornitore, non sono in grado di dare sufficienti garanzie di approvvigionamento di metallo alla ROSSI Srl. Proprio per questo quindi deciderà di consolidare il rapporto di fornitura su almeno due fornitori. Ancora meglio se sono di più, cosicché nei picchi di produzione, laddove uno non riesca a sopperire o abbia un costo di materia prima troppo alto in quel dato periodo, potranno subentrare gli altri alla fornitura.

Questo esempio può essere ora trasferito al mondo bancario, per quale motivo?

Perché la banca è il canale di fornitura consueto e tradizionale per le aziende per ottenere il credito finalizzato allo sviluppo dell’impresa e all’operatività ordinaria della stessa.

Ma oltre alla banca, da chi altro le aziende vengono fornite di credito?

Solitamente da nessun altro e quindi si può confermare che la PMI media italiana è a mono fornitura per il credito.

Ma qualcuno potrebbe obiettare dicendo: “ma io mi rivolgo alla Banca X e alla Banca Y, quindi diversifico il rischio.”

Potrebbe sembrare una strategia cautelativa, ma è una mera illusione!

Si tratta infatti sempre di monofornitura che addirittura è proprio in questo caso che diventa letale per una PMI. Per quale motivo?

Perché negli ultimi anni abbiamo visto tutti e probabilmente vissuto anche direttamente, una serie di fallimenti bancari, acquisizioni e fusioni tra differenti istituti di credito nazionali. Durante queste “trasformazioni”, si è verificato il collasso di numerose aziende che erano appoggiate a due banche che poi si sono fuse assieme e la banca acquirente ha dovuto, proprio in virtù dei regolamenti, sostenere una sola fornitura e annullare la seconda della banca acquisita, lasciando così le aziende clienti, improvvisamente senza fonte di credito.

Un esempio recente è il fallimento di Veneto Banca e la successiva acquisizione da parte di Banca Intesa. Per le aziende che erano fornite da Veneto Banca e da Banca Intesa contemporaneamente, è accaduto che ad avvenuta acquisizione, Banca Intesa abbia annullato la parte spettante a Veneto Banca, lasciando così numerose aziende, senza metà della fornitura, letteralmente dall’oggi al domani, senza alcun preavviso.

Il fai da te è realmente vantaggioso?

Se farsi finanziare da una banca risulta troppo rischioso, la seconda cosa a cui puoi pensare è di guardare se hai abbastanza soldi nel tuo portafoglio da investire nella crescita della tua impresa. Le possibilità, a questo punto, sono due:

  • non ne hai e devi per forza andarli a pescare da altre parti 
  • oppure ne hai ma, anche in questo caso, vale la pena utilizzare tutte le tue risorse? Se ci fosse qualche altra soluzione che ti permettesse di ottenere il credito, senza toccare il tuo patrimonio, non sarebbe forse meglio?

Nel momento in cui ti renderai conto che forse un’altra soluzione per diversificare l’accesso al credito esiste, potresti pensare, e se stai leggendo questo articolo magari la stai già considerando, a quella di cercare un bando di qualche ente o istituzione a favore delle imprese a cui far domanda. Magari, nel dubbio, stai pensando all’eventualità di tentare più bandi e sperare che uno di questi richieda requisiti che effettivamente tu possiedi e vada quindi a buon fine.

Ma è così semplice?

AAA Cercasi bando disperatamente

Certamente, se hai già cominciato questo tipo di ricerca, ti sarai reso conto che non lo è affatto, per molti motivi:

  • i bandi nominati e descritti in giro per il web sono davvero tanti, spesso simili tra loro ed è difficile quindi distinguere le caratteristiche effettive di uno rispetto all’altro;
  • in molti siti il linguaggio in cui i bandi vengono descritti è troppo tecnico. Se non sei un esperto in materia non riesci a comprendere tutti gli elementi e rimani con dubbi e perplessità che nessuno probabilmente ti sa risolvere, spesso neanche il tuo commercialista;
  • molti siti non sono aggiornati, i bandi che vi si trovano descritti sono magari chiusi o addirittura attualmente inesistenti. E’ quindi davvero difficile capire quali siano i bandi aperti, a cui ci si può iscrivere in questo preciso momento;
  • se riesci in qualche modo ad individuare quello che fa per te, le domande di partecipazione sono spesso complicate, richiedono documenti che non sai dove reperire e dichiarazioni di cui magari non conosci il significato;
  • e se poi fai domanda quale sarà, tra tanti candidati, il fortunato ad ottenere i fondi? E quanto tempo ci vorrà, tra una burocrazia e l’altra, per avere una risposta e capire quale prossima mossa fare?

Il tutto senza contare che c’è un limite che molti trascurano e che ti spiegherò più avanti… 

Facciamo intanto una prima distinzione, in modo che tu ti possa orientare meglio nella ricerca. 

Esistono infatti bandi indetti dall’Unione Europea, dallo Stato o dalle Regioni e uno non esclude per forza l’altro.

I bandi indetti dall’UE possono erogare fondi diretti o indiretti.

I fondi diretti sono contributi erogati e gestiti direttamente dalla Commissione Europea ma sono a titolo di cofinanziamento, richiedono cioè un investimento anche da parte del beneficiario.

I fondi europei indiretti invece nascono per ridurre il divario tra le regioni e rafforzarne la coesione economica. Sono i fondi comunitari più numerosi e prevedono l’erogazione del contributo da parte dell’UE ma la gestione di questo da parte dello Stato in cui l’impresa opera. Ci sono quindi in tal caso da considerare, per un unico bando, sia le condizioni che impone l’UE, sia quelle che detta lo Stato di appartenenza. Ecco che allora troviamo una doppia complicazione.

Tante opzioni, quindi, se si prendono in considerazione anche soltanto i fondi europei, ognuna con modalità di erogazione diversa e vantaggi, condizioni e requisiti differenti.

Ma andiamo a vedere cosa propone invece lo Stato Italiano per sostenere le PMI.

Sul sito web del Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise), uno degli enti finanziatori a livello nazionale, sono presenti informazioni, novità e normative sui principali incentivi per l’autoimprenditorialità, le PMI innovative e le Start Up.

Invitalia è un altro ente finanziatore, con un proprio sito dov’è possibile reperire informazioni, che si propone a favore soprattutto di Start Up e PMI innovative portate avanti da giovani o disoccupati.

Invitalia propone infatti progetti di sostegno come:

  • Smart&Start Italia che sostiene la crescita delle startup innovative ad alto contenuto tecnologico per dare valore alla ricerca tecnologica o scientifica e favorire il ritorno in patria dei giovani italiani che si sono sentiti costretti a cercare fortuna all’estero
  • Nuove imprese a tasso zero che incentiva a tasso zero giovani e donne che aspirano a diventare imprenditori
  • SELFIEmployment che finanzia con prestiti a tasso zero l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali, promosse da giovani senza un lavoro e non impegnati in percorsi di studio

Poi c’è l’INAIL che ogni anno stanzia dei contributi a fondo perduto per la realizzazione di interventi per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Da considerare anche tutti i programmi operativi a sostegno delle imprese legati ai fondi europei.

Ci sono poi i bandi regionali e locali (anche qui, sono compresi quelli legati ai fondi strutturali europei) che sono diversi per ogni zona a seconda dei settori che si necessita di incentivare, andando dall’integrazione sociale e il turismo all’ambiente e l’energia rinnovabile.

Inoltre ci sono, tra le iniziative locali, quelle delle Camere di Commercio, che stanno assumendo un ruolo sempre più importante a sostegno delle PMI.

Dicevo però che c’è un limite che molti trascurano nella ricerca di un bando a cui concorrere, ed è la durata. Infatti i fondi di questi i bandi sono sempre erogati per un tempo limitato, quindi questa soluzione, purchè possa portare i suoi frutti, non potrà mai essere duratura.

Quindi la scelta di utilizzare i bandi rende possibile la diversificazione finanziaria, ma è una scelta complicata e difficile.

Ora avrai sicuramente una panoramica più chiara di tutte le possibilità di finanziamento istituzionali ma le informazioni dettagliate sul web sono davvero tante e confusionarie, come puoi orientarti tra tutte? 

C’è qualcuno a cui puoi rivolgerti che conosca questi argomenti in modo completo, chiaro ed esaustivo?

Qualcuno c’è di sicuro, tuttavia ritengo sia più efficace ed efficiente in termini di diversificazione, validità, durabilità e affidabilità, avvalersi di un’altra tipologia di finanziamento che, a differenza di tutte le altre, è ancora poco contemplata nonostante l’elevato potenziale esprimibile.

Il magico segreto della diversificazione

Sto parlando della finanza alternativa, ovvero quella finanza che fa affidamento su investitori professionali e privati che operano nel Mercato Finanziario.

La finanza alternativa è la soluzione ideale per accedere ad una fonte di credito diversificata (mercati globali e investitori privati) e pressoché illimitata.

E’ infatti possibile oggi, anche per le piccole e medie imprese, accedere al mercato finanziario, grazie al Decreto Legge n. 84 del 2012, in modo sicuro, con agevolazioni fiscali e molti vantaggi.

Cosa significa?

Che una PMI con un fatturato superiore ai 2 milioni di euro, può emettere un titolo di debito, chiamato Mini Bond, accedendo così alla possibilità di attingere direttamente dai mercati finanziari per incrementare il proprio credito, senza ricorrere al tradizionale sistema bancario o a tutti quei bandi istituzionali che, pur pieni di buoni propositi, possono risultare molto scomodi in termini di tempo e requisiti.

Le PMI infatti, attraverso l’accesso ai Mini Bond, possono ottenere moltissimi vantaggi:

  • rafforzamento della struttura finanziaria dell’azienda;
  • possibilità di investimenti per l’impresa senza dover ricorrere a capitale proprio, ma attingendo dai mercati senza limiti di tempo;
  • agevolazione del passaggio generazionale perché il valore della PMI sarà slegata dalla proprietà;
  • crescita, quindi, della società, sia interna che esterna, e visibilità nei mercati;
  • deducibilità fiscale, perché l’importo che investirai sarà un costo, grazie alla nuova legge, riconosciuto fiscalmente e lo potrai dedurre dalle tasse;
  • Il tutto senza rilasciare garanzie personali, staccandosi sistema bancario e senza perdere tempo e energie nella ricerca di bandi per ottenere dei fondi da qualche ente;

Se non l’avevi ancora presa in considerazione, ti sarai reso conto leggendo questo articolo che la finanza alternativa sia un’ottima opzione, per una PMI, per ottenere il credito per la sua crescita, perché oltre a questo dà tanti vantaggi in più rispetto alle altre forme finanziarie.

Ma anche qui, oltre ai requisiti minimi, ci sono delle modalità precise per accedere al credito.

Quindi come fare?  A chi puoi rivolgerti?

Non al commercialista o al consulente commerciale tradizionali perché serve il supporto di un professionista valido che conosca tutte le possibilità per la tua tipologia di impresa, ti sappia consigliare quella migliore e condurre verso l’ottenimento del credito e verso la crescita.

Ma non c’è da preoccuparsi, la soluzione esiste!

Il metodo chiavi in mano

Per questo puoi rivolgerti a C&G Capital, che ha maturato in anni di esperienza solide relazioni con il mercato finanziario, pur sempre rimanendo al fianco delle imprese, e può quindi consigliarti le soluzioni finanziarie più adatte a te e accompagnarti, nel caso tu lo decida, in modo semplice e sicuro nel tuo percorso per l’accesso alla finanza alternativa.

Ha la capacità inoltre di aiutarti a sviluppare un tuo progetto e una strategia che punti alla tua diversificazione nel mercato.

C&G ha infatti ideato il Metodo Kredway, un percorso che parte da un primo check up gratuito della tua impresa per scoprire se rientra nei parametri per l’accesso alla finanza alternativa, e per individuare quale sia lo strumento finanziario più adatto alla tipologia e all’attuale situazione della tua azienda. 

In seguito potrai decidere se intraprendere il tuo percorso nel mercato finanziario, con i professionisti di C&G al tuo fianco, pronti gestire le relazioni con il mercato e a guidarti così verso lo sviluppo e l’espansione della tua impresa. 

Nel caso invece in cui la tua azienda non fosse idonea al mercato finanziario, il percorso del Metodo Kredway ti aiuterà comunque a correggere ciò che non funziona e a creare un progetto per rientrare nei giusti parametri e poter poi intraprendere ugualmente il tuo percorso di crescita e di diversificazione finanziaria.

Se desideri saperne di più, compila i campi qui sotto inserendo i tuoi dati e clicca sul tasto verde. Riceverai un’email con le indicazioni in linea alle tue necessità.

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